Figure Rosse

Vasi etruschi e greci a figure rosse:
Tecnica:

La tecnica a figure rosse si contrappone a quella a figure nere per l’inversione dei colori.
Le figure venivano risparmiate sulla superficie nera del vaso, ottenuta con un ingobbio di argilla diluita.
I dettagli interni e le linee di contorno venivano dipinti con un pennello fine, usando un impasto di argilla e acqua.
Altri colori, come il bianco, il giallo e il rosso, venivano impiegati per dettagli e ornamenti.

Caratteristiche:

Le figure assumono una maggiore plasticità e realismo.
La resa anatomica è più accurata e si possono apprezzare dettagli come le pieghe delle vesti e la muscolatura.
Le scene raffigurate sono più complesse e dinamiche, con una maggiore attenzione alla resa dello spazio e della prospettiva.
La tecnica a figure rosse permette una maggiore libertà di espressione artistica.

Sviluppo:

La tecnica a figure rosse venne inventata ad Atene intorno al 530 a.C.
Ebbe come precursori artisti come Andocide e Psiax.
Il suo massimo splendore si raggiunse nel V secolo a.C. con maestri come Polignoto, Euphronios e Douris.
La tecnica a figure rosse rimase in uso fino al IV secolo a.C., soppiantata poi dalla ceramica ellenistica.

Esempi:

Cratere a campana di Euphronios con il ratto di Europa (Museo Nazionale Archeologico di Napoli)
Kylix di Douris con il suicidio di Aiace (Museo Archeologico Nazionale di Atene)
Anfora etrusca con il supplizio di Dirce (Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia)

Confronto con i vasi etruschi:

I vasi etruschi a figure rosse sono spesso influenzati dalla produzione attica.
Tuttavia, presentano anche caratteristiche originali, come l’uso di una gamma più ampia di colori e la raffigurazione di scene di vita quotidiana etrusca.
La produzione di vasi etruschi a figure rosse continuò fino al III secolo a.C.